“La voglia scalpitava, strillava
Tuonava cantava
Da notte fonda nel petto di
Paola oh Paola
La noia quella sera era troppa
E cercava, chiamava
200 principi e invece lei era la
Dama del castello”
Suona il telefono, rispondo. Una caldissima voce dall’altra parte del telefono mi dice:
“ciao sei Alessandra?”
Rispondo di sì. Senza ulteriori presentazioni mi dice : ” leggo sempre il tuo blog, prima e dopo aver lavorato, parli di amore, della ricerca dell’amore di principi e principesse, del cambiamento e della voglia di ricominciare , ma tu sai cos’è l’amore comprato? Credo di no guardando i tuoi occhi, allora ascolta me, io sono una Escort.
Dall’altra parte del telefono il mio cuore si ferma un attimo e all’inizio pensavo fosse uno scherzo, poi inizia a parlare senza fermarsi, le chiedo di bloccarsi e di incontrarci. Giorni dopo, la sto aspettando in un bar del centro. Lei arriva e da qui cambia tutto quello che ho sempre pensato su di loro.
Bellissima, di un eleganza unica,di classe e con un portamento che metà delle Modelline presenti su territorio milanese si sogna. Le chiedo perché ha deciso di chiamarmi, di contattarmi. Mi risponde semplicemente: “ho iniziato a farlo dopo aver visto un film, pretty woman, venivo fuori da una grandissima delusione d’amore una di quelle che Racconti tu, una di quelle che ti spaccano il cuore e e ti tolgono la fame, speravo che mettendomi in quel giro,un Richard Gere di turno , mi avrebbe salvata e fatta innamorare”,aggiunge una risata e li capisco che non è per niente una stupida oca.
Inizia a parlare, l’ascolto senza fermarla.
Inizia a elencarmi i tipi di clienti che gestisce, con un sistema di lavoro organizzato, sì perché lei lo chiama “lavoro”, composto da orari, pause,giorni di ferie che si prende lei. Lei titolare di se stessa.
Mi parla del cliente forte, quello potente.
Quello dell’alta società, ricco, manager per la maggior parte delle volte. Dal classico capo al personaggio famoso. Quelli a cui piace farti sentire il loro potere fuori dal letto,
Quello che nel letto però, il loro ego lo vogliono distrutto, clienti che chiedono di essere dominati e umiliati.
Mi dice che ci sono clienti che vogliono spesso il contrario di quello che è “normale”. Al contrario degli uomini di potere, spesso questi sono dipendenti, operai, che nel letto vogliono comandare, ti trattano da schiava. Nella vita sono sottomessi ma nel letto non danno nessuna pietà.
Mi parla del cliente con il senso di colpa.”BASTA! Non posso farlo!” Quelli che si pentono perché all’improvviso gli compare la moglie davanti agli occhi. Quelli che ti pagano comunque e scappano dalla porta stile ladro di gioielli.
Immancabili sono I clienti per un addio al celibato, spesso prenotano per due e si presentano con il migliore amico.
Quelli che non sono mai andati con una donna. Ha avuto molti ragazzi vergini, vanno con amici che pagano per fargli perdere la verginità, aspettano fuori dalla stanza e poi lo applaudono quando esce. Ogni prostituta ha vissuto quel momento.
Ci sono i clienti perversi, quelli che lei definisce coglioni,quelli che hanno tendenze sessuali perverse, uomini a cui piacciono ragazze adulte che si vestono da bambine, oppure che vogliono che la camera in cui sono sembri la loro cameretta dell’infanzia, uomini che amano il sesso anale fatto da una donna con precisi strumenti di dominazione. Quelli che di giorno insultano i gay. E di notte si comportano come loro.
La sua categoria preferita rimane una.
I clienti che non fanno nulla, ma che parlano e basta o ti vogliono solo per compagnia
Clienti che ti parlano magari delle loro ex mogli defunte, che scappano da una situazione familiare pesante ma che mai tradirebbero.
Quelli che magari ti portano a cena solo per fare un po’ di immagine o in giro nei locali. Quelli che ti usano come hostess per un evento dove l’immagine é essenziale. Quelli che forse se gli gira poi le chiederanno anche il dopo cena. Cosa che capita di rado.
Le rispondo che non sono molto meravigliata dalla sua precisa descrizione di clienti , immaginavo qualcosa del genere, la domanda che ancora mi sorge spontanea e il perché lei sia arrivata a me. Mi risponde che spesso sorride quando sui social network legge stati di uomini che insultano ragazze usando il termine escort solo perché le vedono taggate in alberghi, vacanze o tavoli, perché non lavorano e possono permettersi tanto, dice che qualcosa del genere l’ho scritto pure io. Alzo la mano e ammetto.
Sorride perché sa come loro vedono o pensano di vedere la figura di un escort, una donna alla quale piace scopare con le tette rifatte che va in vacanza con l’anziano ricco di turno, che non ha voglia di lavorare e sceglie la strada più facile. Mi spiega che non è sempre così. La vera escort a volte non fa nemmeno sesso, deve sostenere discorsi interessanti con i colleghi del suo cliente, deve essere ferrata su politica, cultura generale, non deve essere volgare, né mettere foto, ne taggarsi da nessuna parte. Una commerciante di classe dice lei.
Aggiunge, che è arrivata a me, perché il mio modo di descrivere la sofferenza d’amore le ha ricordato la sua unica volta. L’unica volta ad essersi innamorata di quel ragazzo che alla fine l’ha fatta sentire più puttana di tutti i suoi clienti messi insieme. Quella volta che il suo cuore ha finito di battere, si è rivista nella ragazza che piange, in quella che non mangia e in quella che promette vendetta. Mi cita una frase del suo libro preferito :”Ognuno di noi nasce predestinato a causa di fattori ambientali, genetici o narrativi. Qualcuno doveva fare la puttana e tutto sommato le era andata anche bene perché era del tipo sensibile e intelligente, metti il rossetto più bello e il mascara che non ti farà vedere le lacrime”.
Mamma diceva sempre: “Se sei una prostituta, sii la prostituta migliore. E non dimenticare che esiste il lieto fine.”
Le domando quindi se anche lei aspetta il vissero felici e contenti e se é pronta a smettere e cambiare.
Mi risponde: “forse”, ma con l’unica differenza che non starà ad aspettarlo ma sarà lei ad imporlo.
Le chiedo se aver avuto il cuore spezzato sia una giustificazione valida per fare quello che fa. Anche perché questo vorrebbe dire avere una escort ogni tre ragazze in tutto il territorio nazionale se qualcuno prendesse il suo esempio.
Mi risponde di no sorridendo, mi dice soltanto che nel tempo ha imparato a sentirsi meno sporca, a razionalizzare il suo lavoro. Un giorno forse dopo aver messo da parte la cifra necessaria tornerà a vivere e forse perché no a provare a farsi una famiglia, come ha letto in un mio post , magari troverà un bel pirata al quale raccontare per 22 volte le sue esperienze passate. Conosce tutti i miei post e a volte mi cita qualche frase. Sono piacevolmente sorpresa.
Per chiudere le dico se si sente un po’ Julia Roberts, lei alzando la mano, come per dire “hey bella”, dice : ” quella chioma riccia rossa e scombinata no, tra i miei clienti ho scelto anche un parrucchiere proprio per essere sempre al top”.
Ero allibita dal sarcasmo e dalla normalità con la quale mi raccontò la sua vita,non la giudicai né in positivo né in negativo. In realtà non so nemmeno perché lei scelse me per raccontarsi.
Uscii dal bar e andai verso casa. Provai a scrivere tutto, ma un filo conduttore mi risultò difficile. Chiusi tutto e misi da parte.
Sono passati sei mesi da quel pomeriggio.
Lei mi richiama, e mi dice soltanto : “pretty woman, ciao bella Ale, volendo cambiano tutte, dalla più Stronza alla più puttana, non fermarti perché se l’ho fatto io possono farlo tutte.”
Questa donna mi ha lasciata senza parole per la seconda volta. Ma questo post ho deciso di dedicarglielo, perché quando ha deciso di parlarmi, aveva già deciso di cambiare.
Non penso di averle cambiato la vita.
Continuo a pensare però, che leggere sia l’unica ancora di salvezza di ogni singola persona. Che sia un libro, un blog un messaggio. Credo anche che solo gli stupidi non cambiano idea, credo ancora di più che provando a migliorare gli altri migliorerò sempre di più me stessa, il mio pensiero, il mio modo di vivere e l’apertura mentale verso alcune cose.
Non penso assolutamente sia giusto vendere il proprio corpo per soldi, ma oggi sono sempre più convinta che qualsiasi persona può migliorare.
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