“Vivo senza un sole, in mezzo a ste persone che mi giudicano senza sapere neanche il mio nome, son le conseguenze delle diffidenze di un mondo basato soltanto sulle apparenze, vuoti sguardi, senza traguardi, di persone bastarde a sto mondo ce ne son miliardi, ed ora, mi rendo conto di persone che affronto… Di persone che affronterò. ”
Ascoltavo questa canzone, cantata da uno dei più cari amici, ad ogni frase, ad ogni parola nella mia testa si facevano largo un sacco di pensieri.
Pensieri belli, pensieri meno belli, pensieri brutti e pensieri orribili.
Cerco di vivere sempre la mia vita al massimo, sfruttando ogni dono che la vita mi ha dato, cerco di trasformare le cose brutte in belle, le sfighe in situazioni divertenti.
Capita anche a me comunque di cadere.
Negli ultimi 4 anni sono caduta un sacco di volte, mi sono rialzata, sono ricaduta e rialzata per l’ennesima volta, asciugando sempre con la stessa mano il segno che il rimmel mi lasciava ad ogni lacrima versata, ed ero da sola, in silenzio.
L’andamento della felicità é strano, pensi di essere felice
oggi e
domani ti alzi e vuoi fare a pugni con il mondo, pensi che le cose andranno meglio, pensi che guarirai da alcune situazioni e che da esse ne trarrai solo vantaggio. Mi arrabbio così tanto quando vedo gente attaccare altra gente su fatti che non conosce. Ci sono persone che non Conoscono i percorsi e le sofferenze di chi hanno davanti, ma come dei libri stampati di merda si elevano a distributori di verità, distributori di giudizi e di sentenze.
Ho sempre consigliato i 5 anni di giurisprudenza a queste merde umane.
La verità è che queste idoli privati non sanno niente di coloro che hanno davanti.
Si basano su una storia Instagram, su un profilo Facebook, su un paio di scarpe o su un lavoro svolto,arrivando alcune volte a buttare come reti da pesca, a caso, sentenze che ti spaccano il cuore in un colpo solo.
Di solito si giustificano dicendo che lo fanno per te, che loro ti conoscono, che come ti conoscono loro non ti conosce nessuno.
Ma la realtà è diversa. Nessuno mi conosce. Nessuno ti conosce. Se non io. Se non tu.
MI incazzo un sacco perché alcune volte riesco a farmi toccare da alcune frasi, da alcuni messaggi e da alcune cattiverie. Alcune volte permetto al mio respiro di mancare, di farmi prendere dal panico, che non da scampo ragà. L’attacco di panico colpisce la regina la principessa e la povera.
Ho imparato a mie spese che quando sei in alto, quando sei felice ci provano tutti a buttarti giù.
Sono persone infelici ok, mia nonna ha ragione. Quando sei infelice speri che tutti intorno a te lo siano.
Ma quando a farti soffrire sono persone che ti ritengono importante o almeno così millantano o millantavano, devi fare solo una cosa.
ELIMINA TUTTO. ELIMINARLI TUTTI È LA SOLUZIONE MIGLIORE.
Chi ti ama non ti fa soffrire. Chi ti ama non ti butta schifo addosso. Chi ti ama crede in te nei tuoi progetti, nei tuoi successi e anche nei tuoi insuccessi.
Spesso mi sono sentita quella sbagliata, quella che da regina doveva per forza togliere diamanti dalla sua corona per far sentire meno a disagio gli uomini e le donne davanti a me. Poi ho iniziato a capire di dover cercare qualcuno con le mani e il cuore più grande. Qualcuno che mi prenda per quella sono, senza volermi cambiare, senza volermi far male per forza, senza dover dire per forza il suo pensiero, credendo di essere nel giusto e nella verità assoluta.
Non è facile, la gente parla, pensa, vede, immagina chissà che cosa, ma nessuno sa veramente bene cosa ognuno di noi ha nella sua testa, quali battaglie fisiche o mentali ha e sta affrontando.
La gente adora giudicare, gode nel provare a farti sentire uno zircone quando tu sai di essere un diamante.
Un diamante di strada, un diamante di vita ma pur sempre un diamante.
“ora mi rendo conto che, tu parli troppo al posto mio, ma cosa sai veramente,Non sai niente di ME. Tu che ne sai dei miei giorni in strada, di quello che sento dentro,ma cosa sai veramente? NON SAI NIENTE DI ME.”
Devo imparare a non farmi toccare dalla cattiveria delle gente, ho imparato a scriverlo, ho imparato a consigliarlo adesso, devo impare a dirlo a me stessa e ascoltare in silenzio le mie stesse parole.
“parole soltanto parole, non si vedono, ma si che ti spaccano il cuore, si rinfacciano, attimi di dolore attimi attimi di dolore e poi… Combatti e tutti ti insultano, se vinci tutti ti acclamano, ma me ne fotto fotto… Questa vita per me è una battaglia e non la considero un gioco no… “
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E ci risiamo. Altro pezzo bomba. Questo pezzo però toccherà molte persone. Sia nel bene, sia nel male. Sia chi si è sentito puntato, sia chi invece ha puntato. Certe volte, anzi troppe,la gente si arroga il diritto di puntare il dito verso qualcuno per un x motivo. Senza pensare alle conseguenze. Succede tra ragazzi a scuola e, come capitato, si può arrivare a soluzioni estreme. Succede tra amici, parenti, genitori e figli e viceversa. In una coppia o ex. Tra colleghi. Uomini e donne. Ma quel dito nessuno ci pensa mai… é un arma e ferisce. Ok vero, non si vede, ma dentro la ferita da malissimo. Ognuno dovrebbe pensare a se, e non a giudicare. Perché non si può giudicare nessuno. Al massimo ci si possono scambiare suggerimenti. Ma nessuno può pretendere di abbattere l’altro solp perché si ritiene chissà chi. Aspetto fisico, modo di essere o di vestire….. qualunque sia il motivo…. il dito non si punta. RICORDATE SEMPRE. PER OGNI DITO PUNTATO VERSO L’ALTRO, LA NOSTRA MANO ME PUNTA 3 VERSO DI NOI….. Provate gente. ☝️