Non scrivo da un pò, lo ammetto. Il mio editore mi ha rincorso per mesi e i miei lettori ogni giorno mi hanno pregata di farlo, ma ragà, capitano i buchi e sicuramente un anno come questo ha cambiato i connotati a tutti. Alcune cose sono rimaste invariate, alcune sono peggiorate e alcune migliorate. La mia vita dall’ultima volta che ho pubblicato ha preso delle strade che mai avrei immaginato. Abbiamo visto il mondo cambiare, abbiamo affrontato una pandemia mondiale, un virus, la paura il dramma… ma una cosa non cambierà mai:
Il cazzo di ciclo mestruale.
Che poi lo chiamiamo in mille modi, ognuno ha il suo:
Il periodo, il marchese, quei giorni.
“Le mie cose” come se le volesse qualcuno. Cioè, manco a pagamento se le prendono.
I parenti rossi, che quando lo sentivo dire a mia madre, mi aspettavo sempre l’arrivo di un tipo rosso con la barba alla porta…invece POI HO CAPITO.
Chiamarlo periodo, mi sembra abbastanza riduttivo, visto che è una costante nella vita di ogni donna, praticamente tra un’ovulazione e l’altra, la sindrome pre-ciclo e il ciclo, si e no, stiamo serene e soddisfatte di noi stesse 2- 3 giorni al mese.
E voi uomini vi lamentate? Che poi un po’ vi capisco quando dite che non riuscite a fidarvi di noi donne; alla fine stiamo lì a sanguinare 3-4 giorni (alcune anime anche di più) senza morire.
FANTASTICHE.
Oggi quando ho avuto l’ispirazione per questo post, ho fatto un giro tra le mie amiche chiedendo i loro sintomi da periodo:
Stress, pianto, stanchezza, gonfiore, dolori atroci;
Una mia amica mi ha detto che in quei giorni muore e poi resuscita.
Per alcune donne i dolori sono devastanti, per altre un leggero gonfiore, un brufolo e tutto è passato.
La sindrome premestruale è più dura; un misto di depressione e follia che non riesci a collocare finche, forse non capisci che “quelle” stanno per arrivare.
Vi provo a raccontare come vedo tutta la cosa.
Seguitemi:
Sei in giro, in una città come Londra, fa freddo, molto freddo, ad un certo punto inizia a piovere, tu ovviamente non hai l’ombrello e sei in infradito, perché quella mattina il tuo cervello ti ha suggerito di metterti quelle scarpe, tra una miriade di scelte che avresti potuto avere; tu no! Hai scelto le scarpe più del cazzo.
La pioggia inizia a cadere, lenta fredda, fastidiosa, ti appiccica i capelli alle spalle, alla schiena, quella pioggia continua ad aumentare e inizi a bagnarti tutta.
Inizi a sentire freddo, malessere, corri, inizi a correre più veloce cercando un riparo, quel riparo non esiste.
Ti guardi intorno pensando di chiedere aiuto, ma nessuno ti aiuta, nessuno sente. È come se ti sentissi chiusa a urlare in una stanza e nessuno ti ascolta. Nessuno ti ascolta. Nessuno ti capisce.
Nessuno capisce perché a essere bagnata sei solo tu.
Corri, corri disperata prendendo pozzanghere di fango, corri come una pazza alla ricerca di un riparo. Non vedi nessuna luce, nessuna mano allungarsi verso di te. Nessuna salvezza
Fino a quando, ad un certo punto, senza rendertene conto, ti trovi a Bora Bora, sotto il sole che ti riscalda la pelle e ti dà un dolce terpore, mentre alla tua destra un cinghiale clamoroso ti sventola con una palma e ti offre un cocktail al cocco.
Lo vedo cosi.
Cioè almeno io mi sento cosi, senza poi contare che sono estremamente irrazionale e che in quel periodo rischio di perdere tutto, dagli affetti al lavoro alla vita.
Però, pensandoci bene e analizzando la cosa, se supponiamo che tutte le donne siano meno razionali e più emotive all’inizio di questo periodo, quando l’ormone femminile è al suo livello più basso, non è allora più corretto dire che le donne in quei pochi giorni si comportino in modo molto simile a come gli uomini si comportano durante tutto il corso della loro vita? cit
E allora aggiungerei…cosa stra cazzo non capite voi uomini?
Che io a una donna con il ciclo, darei un premio, dei giorni di pausa da lavoro come dice la mia amica Chiara: “lasciatemi sanguinare in pace.”
Invece no. Manco quello.
Anche perché devo proteggermi e nascondere le tracce.
Come?
Pagando 6.50 euro ogni cazzo di pacco di Tampax o assorbenti vari.
Che anche lì, non è che nasciamo “imparate”
La cosa non è semplice , dall’acquisto all’uso.
Mandare un uomo a comprare un pacco di assorbenti (a parte casi eccezionali) vuol dire ritrovarsi per le mani i pannolini di mia nonna spessi e fastidiosi.
Andare da sola vuol dire essere guardata dal commesso, se uomo, con il pensiero:
“cazzo questa ha il ciclo che schifo, stasera il fidanzato va in bianco”; come se alle donne venisse il ciclo e mal di gola nello stesso periodo…! SCIOCCO.
UN BUON MARINAIO NAVIGA ANCHE NEL MAR ROSSO.
Le donne invece hanno un’aria più amichevole, a meno che non becchi la commessa in menopausa ingrassata di 20kg in due mesi che ti fa le macumbe (senza sapere che nonostante il ciclo a fiumi tu sia appena tornata dalla palestra morente)
Ma l’acquisto non è l’unico problema. Perché l’utilizzo non è una passeggiata. Capita sì. Capita!
Soprattutto quando sei più giovane succede di prendere la misura sbagliate ed essere costretta a cambiarlo ogni 10 minuti, o di prenderlo troppo grande e sentirti “appannolata “
Con il tampax è ancora traumatico, anche se hanno il tubetto di plastica e in teoria, schiacciando sopra e sentendo il “click” tutto dovrebbe andare bene.
No. Non è così.
Una volta su tre rimane a metà, senza poi contare quando sale troppo e te lo senti alla gola.
Quando è pieno inizi a sentirti come a Londra (tutta bagnata, e no, non perché hai Can Yaman davanti, no!), mentre quando è secco non riesci nemmeno a sederti. Ti senti un po’ impalata, per dirla elegante.
C’è QUALCHE UOMO CHE ANCORA SI SENTE FORTE?
UNA SETTIMANA DI TAMPAX E RIVEDRETE LE VOSTRE TEORIE.
Comunque, in parte l’unica cosa positiva della presenza del ciclo (oltre il fatto di sapere che non sarete presto in 3, situazione sentimentale e sessuale data per scontata) è forse il quasi normale avvio del nostro corpo.
Cioè zie, va quasi tutto bene. Quasi.
Certo un viaggetto dalla ginecologa, care sorelle va sempre fatto.
Ne avevo appena prenotato uno, ma ovviamente con la mia solita fortuna a 4 ore dall’appuntamento, il mio di ciclo ha deciso di arrivare a titolo gratuito e anticipato.
Emily…un nuovo termine che ci ha regalato il 2020. Come non inserirlo.
Personalmente ho sul cellulare un’applicazione con un coniglietto rosa che in teoria dovrebbe dirmi con modo minaccioso “CICLO IN ARRVO”.
In pratica mi dimentico quasi sempre di aggiornarlo e quando lo riapro, leggo:
“CICLO IN RITARDO DA 657 GIORNI”
È un po’ traumatico, ma fondamentalmente ora che sono leggermente più grande ho capito che quando inizio ad odiare anche l’odore dell’acqua, il mio periodo si sta avvicinando.
Purtroppo ancora non sono riuscita a controllare le reazioni, o meglio adesso non do più le dimissioni a lavoro, anche perché con il costo che hanno gli assorbenti sarei una pazza.
Quindi mi faccio la mia sclerata, il mio pianto le mie urla in solitudine tipo lupo in mezzo alla foresta, e poi passa tutto.
Vorrei trovare un colpevole, forse ce l’ho.
Credo che tutto ciò sia colpa della Prima donna.
Vi state chiedendo perché?
Beh, quando Eva mangiò il frutto proibito, DIO glielo disse eh…
“pagherai con il sangue il tuo peccato”
E secondo me Eva rispose:
“posso pagare in comode rate mensili?” Si sa, noi donne cerchiamo spesso l’alternativa valida.
E le paghiamo ..con gli interessi.
Si, credo sia andata proprio così.
Poco male, teniamole strette, anche perché ci ricordano ogni giorno, quanto in alto possiamo arrivare.
Buone mie cose a tutte le mie amiche donne , e che siano di un bel rosso anche relativo se necessario ❤️
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